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Il “Battistero” (1503), edicola a quattro colonne finemente scolpite, è opera di Paolo De Garvis da Bissone di Como, compaesano del Maderno e del Borromini. E’ un’opera singolare per l’intera regione in quanto rappresenta una tra le prime sculture del Rinascimento realizzate in Abruzzo. La parte più mirabile della composizione architettonica è il tabernacolo, interamente di marmo bianco locale facilmente lavorabile, costituito da quattro pilastri quadrangolari poggiati su basi recanti iscrizioni latine. Tutto il tabernacolo, adorno di intagli particolarmente eleganti nel modellato, mostra una lavorazione eseguita con preziosa incisività di orafo. I pilastri sono ricoperti con svariati motivi vegetali, intrecciati alcuni a guisa di candelabri stilizzati. Un rigido fogliame è disposto agli spigoli dei capitelli che appaiono vagamente corinzi. Il Battistero fu donato dalla pietà di Isabella Piccolomini, moglie del 7° Duca di Atri, Andrea Matteo III Acquaviva, unitamente e dopo aver compiuto la Cappella Acquaviva.


Bibliografia:
Trubiani, B., Atri Città d’arte, Edizioni Menabò – D’Abruzzo
Trubiani, B., La Basilica-Cattedrale di Atri, Arti Grafiche T. Pappagallo & F. lli -Roma